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Le quattro chiavi per migliorare la nostra qualità di vita

Esistono almeno quattro elementi che possono modificare in meglio il nostro stile di vita.

La ricerca scientifica ha dimostrato che migliorando uno o più di questi aspetti si migliora significativamente la qualità di vita personale, naturalmente maggiore è il grado cambiamento e/o maggiore è il numero di fattori che una persona riesce a modificare, maggiore è l’impatto positivo che una persona riesce ad innescare.

I quattro fattori chiave di cui stiamo parlando sono ugualmente importanti per quanto riguarda la significatività che apportano nelle nostre vite ciò vuol dire che non ce n’è uno più importante dell’altro.

Questi elementi che la scienza ha dimostrato essere fondamentali nel migliorare le nostre vite sono:

  • alimentazione
  • attività fisica
  • qualità della rete sociale
  • gestione dello stress

Con tutta probabilità, anche se questi fattori sono ugualmente importanti per prevenire lo sviluppo di problemi cardiocircolatori, immunitari, oncologici ecc. vi è un’enorme variabilità all’interno della popolazione nella facilità nel modificare uno o più di queste abitudini positive.

In altre parole ciascuno di noi trova più semplice modificare uno di questi elementi chiave rispetto gli altri.

Parlando di statistiche, constatando la diffusione dell’obesità nel mondo occidentale (l’Italia purtroppo si trova in cima alle classifiche dei paesi europei maggiormente colpiti da obesità infantile), si potrebbe facilmente prevedere che il fattore relativo l’alimentazione da una parte sarà in crescita esponenziale nei prossimi anni (malgrado la crisi economica) dall’altro rappresenterà un fattore difficilmente risolvibile senza attingere a risorse esterne (nutrizionisti, psicologi, ecc).

Se alimentazione e attività fisica sono le raccomandazioni più popolari e diffuse anche a livello di consigli medici (il famoso “mangiare bene e fare del movimento”), la qualità della rete sociale e la gestione dello stress sono molto meno conosciute perché in genere i primi a non conoscerle sono gli stessi medici (i medici di medicina generale in genere non conoscono questi fattori che richiedono sia un attento aggiornamento scientifico che una formazione di questi aspetti psicologici che non è inclusa nel loro percorso formativo).

I professionisti che si occupano di questi aspetti spesso sottovalutati benché fondamentali per la nostra salute sono gli psicologi.

Rischiando di suonare molto di parte aggiungerei che anche gli altri due fattori (alimentazione e attività fisica) coinvolgono un aspetto psicologico molto forte spesso trascurato ecco perché si assiste al fallimento di tante diete e programmi di allenamento che lasciano il tempo che trovano.

Trascurare il lato psicologico di queste abitudini di vita a mio parere è un errore tanto grossolano quanto può essere non considerare la gravità nel progettare un aereo. Con questo non voglio dire che occorre andare dallo psicologo se si vogliono perdere i cinque chilogrammi in eccesso o se si vuole ricominciare a correre due volte la settimana ma che, se non si riescono a raggiungere questi obiettivi tanto desiderati o non si riescono a mantenerli per un tempo soddisfacente esiste un motivo di ordine psicologico che dovrebbe essere considerato (dalla persona stessa, dal medico o dal nutrizionista che segue la persona ecc.).

A confermare questo ragionamento sta il fatto che per maggiori perdite di peso (p.e. casi di obesità) e/o per l’instaurazione di abitudini motorie più intense il fattore mentale risulta decisivo il raggiungimento ed il mantenimento del risultato nel tempo.

Uno psicologo esperto in queste dinamiche potrebbe essere sicuramente uno strumento molto utile nei casi in cui l’abitudine positiva da instaurare non riesce a trasformarsi in comportamenti concreti perché va ad intervenire in una sfera, la motivazione, che non è competenza diretta ne del medico ne del nutrizionista (nel caso di un riassetto del peso) ma che è fondamentale per ogni cambiamento di stile di vita.

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